Il provvedimento amministrativo di divieto di sperimentazione e/o installazione e di propagazione di onde elettromagnetiche di cui alla tecnologia 5G, adottato da un Comune in assenza di adeguata istruttoria e motivazione, nonché in violazione della normativa statale che attribuisce la competenza in materia agli organi statali, è illegittimo e deve essere annullato dal giudice amministrativo. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che il Comune non può adottare provvedimenti di divieto generalizzato e indiscriminato sull'installazione di infrastrutture di telecomunicazione 5G, in assenza di una specifica competenza in materia e di una adeguata istruttoria tecnica che dimostri la sussistenza di concreti pericoli per la salute pubblica. Tali provvedimenti comunali, in quanto invasivi di una competenza statale e privi di adeguata motivazione, risultano illegittimi e devono essere annullati dal giudice amministrativo. La sentenza sottolinea che il giudice amministrativo, di fronte alla manifestazione di carenza di interesse della parte ricorrente a proseguire il giudizio, non può che dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in applicazione del principio della piena disponibilità dell'interesse al ricorso, non potendo il giudice sostituirsi alla valutazione della parte in ordine alla persistenza dell'interesse. Ciò anche quando, come nel caso di specie, il provvedimento impugnato sia stato annullato in un precedente giudizio con sentenza passata in giudicato, in quanto tale pronuncia produce effetti erga omnes, rendendo il provvedimento impugnato non più valevole nei confronti di qualsiasi soggetto.