Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8745 del 4 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8745PEN

Massima

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Il delitto di associazione di tipo mafioso si configura quando un gruppo di persone si unisce in modo stabile e duraturo per la realizzazione di un programma criminoso indeterminato, caratterizzato dall'utilizzo del metodo mafioso, ossia della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne consegue. Tale vincolo associativo può emergere anche da condotte volte all'acquisizione e al controllo di attività economiche, attraverso modalità intimidatorie e condizionanti, anche in assenza di una finalità lucrativa diretta. Il giudice, nel valutare la sussistenza dell'associazione mafiosa, deve tenere conto non solo degli episodi criminosi commessi in concorso dagli indagati, ma anche delle modalità di gestione delle attività economiche, al fine di accertare l'esistenza di un programma criminoso unitario e indifferenziato, caratterizzato dall'utilizzo del metodo mafioso, anche in assenza di una finalità lucrativa diretta. La prova dell'associazione mafiosa può desumersi da un complesso di elementi indiziari, tra cui la disponibilità di armi, l'infiltrazione in attività economiche, l'utilizzo di metodi intimidatori, la creazione di un sistema di controllo e di assoggettamento del territorio, la spendita del nome di esponenti di organizzazioni mafiose, la frequentazione di soggetti connotati da pericolosità sociale, la realizzazione di attività economiche attraverso l'interposizione fittizia di terzi, la cura di rapporti e contatti con esponenti di organizzazioni criminali, anche in costanza di detenzione degli stessi, nonché la predisposizione di cautele e accorgimenti per eludere i controlli delle forze dell'ordine. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare la prova dell'esistenza di un vincolo associativo di tipo mafioso, anche in assenza di una finalità lucrativa diretta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CATANZARO;

nei confronti di:

1) MA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 716/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 01/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHINDEMI DOMENICO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Fodaroni Maria Giuseppina, che chiede l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore avv. Arico' Giova…

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