Il valore patrimoniale della res furtiva, ove non sia di per sé di ammontare oltremodo esiguo, esclude in linea di principio l'applicabilità dell'attenuante del danno di speciale tenuità, non potendosi in tal caso prendere in considerazione in via sussidiaria le condizioni economiche della parte offesa, salvo che queste non impongano comunque di ritenere non irrilevante il danno da essa patito in conseguenza del delitto. Pertanto, il giudice non può applicare l'attenuante del danno di speciale tenuità quando il valore complessivo della refurtiva sia di per sé significativo, a prescindere dalle condizioni patrimoniali della vittima, a meno che queste non siano di estremo disagio e rendano comunque non trascurabile il pregiudizio subìto. L'applicazione di tale attenuante, infatti, richiede una valutazione complessiva del danno cagionato, che tenga conto non solo del valore economico della res furtiva, ma anche dell'effettivo pregiudizio arrecato alla parte offesa in relazione alle sue condizioni personali e patrimoniali.