Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22756 del 13 maggio 2004

ECLI:IT:CASS:2004:22756PEN

Massima

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Il dolo generico, consistente nella volontarietà dell'atto, è sufficiente per integrare l'elemento soggettivo del reato di lesioni personali, anche quando l'agente non abbia avuto l'intenzione specifica di colpire la persona offesa, essendo sufficiente che egli abbia agito consapevolmente e volontariamente, ammettendo la possibilità di cagionare l'evento lesivo. Il giudice di pace, dopo l'esercizio dell'azione penale, può dichiarare la particolare tenuità del fatto solo se l'imputato e la persona offesa non si oppongono, e non può modificare la pena pecuniaria inflitta, che rientri nell'ambito di quelle applicabili dal giudice di pace, anche se superiore al limite edittale previsto per tale giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
QUINTA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
MARRONE FRANCO - Presidente
PROVIDENTI FRANCESCO - Consigliere
MARINI PIER FRANCESCO - Consigliere
CICCHETTI NUNZIO - Consigliere
PIZZUTI GIUSEPPE - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA/ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
1) Ca. No. n. il (...)
avverso SENTENZA del 28/05/2003
CORTE APPELLO di MILANO
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere PROVIDENTI FRANCESCO
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Vincenzo Geraci che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente alla determinazione della pena, rigetta sul resto
Udito, per la parte civile, l'Avv.
Udit i difensor Avv.
La Corte d'Appello di Napoli con sentenza del 28.5.2003 confermava la sentenza emessa dal Tribunale di Lodi il 7.4.…

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