Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34113 del 26 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:34113PEN

Massima

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Il reato di diffamazione, e non di ingiuria, è configurabile quando un messaggio a contenuto offensivo della reputazione altrui viene inviato a una pluralità di destinatari, anche se tra questi vi è la persona offesa, in quanto la mancata contestualità del recepimento delle offese e la conseguente maggiore diffusione della stessa integrano gli estremi del più grave reato di diffamazione. Pertanto, la sentenza predibattimentale di proscioglimento per intervenuta depenalizzazione del reato contestato, emessa in assenza dei presupposti di cui all'art. 469 c.p.p., deve essere annullata con rinvio al giudice di merito per la prosecuzione del giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Pao - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 10/05/2016 dal Giudice di pace di Brescia;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Pinelli Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo riqualificarsi il ricorso come appello, con trasmissione degli atti al …

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