Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7545 del 25 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7545PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso può essere desunto da plurime e attendibili chiamate in correità o in reità di collaboratori di giustizia, dalle dichiarazioni delle persone offese che confermano la natura estorsiva delle richieste loro rivolte e i pagamenti effettuati secondo modalità prestabilite, dagli esiti delle intercettazioni ambientali che evidenziano il diretto e costante interesse dell'imputato all'andamento dell'attività illecita, nonché dal contenuto di appunti sequestrati presso le abitazioni dell'imputato e di altri soggetti inseriti nel sodalizio criminoso, dai quali emergono i nomi delle vittime, gli importi delle somme richieste e le relative modalità di pagamento. Tali elementi probatori, valutati nel loro complesso e in maniera logica e coerente dal giudice di merito, possono integrare la prova del ruolo di ideatore, organizzatore e mandante dell'attività estorsiva, anche quando l'imputato non abbia partecipato materialmente alla commissione dei singoli episodi delittuosi. Il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione del fatto compiuta dal giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o contraddittori nell'apparato argomentativo, non potendo sostituire la propria diversa e alternativa interpretazione delle risultanze processuali. Analogamente, la scelta sanzionatoria operata dal giudice di merito, con particolare riferimento al diniego delle attenuanti generiche, essendo espressione del suo potere discrezionale e adeguatamente motivata, si sottrae a qualunque censura di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco Pao - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BU. BR. N. IL (OMESSO);

2) GE. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3927/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

udito il P.G. in persona del Dott. GERACI Vincenzo che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

i difensori non sono comparsi.

FATTO E DIRITTO

1- La …

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