Il diritto di legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato, sussiste quando l'azione difensiva sia proporzionata all'offesa attuale ed ingiusta subita, tenuto conto delle circostanze del caso concreto, come la qualità e la modalità dell'aggressione, il luogo in cui essa si verifica, la condizione fisica e la prestanza dei contendenti. Pertanto, la valutazione della proporzionalità dell'azione difensiva non può prescindere dall'esame di tutti gli elementi fattuali rilevanti, senza limitarsi ad un apprezzamento astratto e generico della sproporzione tra offesa e reazione. In particolare, quando l'aggressione si verifica nell'ambito della propria abitazione o delle sue pertinenze, la legge presume la proporzionalità dell'uso di un'arma legittimamente detenuta per respingere l'intrusione, salvo che non risulti l'assenza di attualità del pericolo o di inevitabilità dell'uso di tale mezzo di difesa. Inoltre, la valutazione della legittima difesa non può essere preclusa dalla sola constatazione della maggiore giovane età o prestanza fisica dell'aggredito rispetto all'aggressore, dovendosi tenere conto di tutti gli elementi concreti della vicenda, senza limitarsi a considerazioni astratte.