Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27000 del 21 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27000PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può essere provato attraverso un complesso di elementi indiziari, tra cui le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, i sequestri e le altre attività di indagine, che consentano di ricostruire l'esistenza e l'operatività dell'associazione, la sua struttura gerarchica, i ruoli e le funzioni dei singoli affiliati, nonché le attività illecite commesse per il perseguimento degli scopi associativi, quali il controllo del territorio, l'intimidazione, l'ostacolo all'esercizio del voto, l'infiltrazione negli appalti pubblici e privati, il traffico di armi e di sostanze stupefacenti, l'estorsione, l'usura e il riciclaggio. Tali elementi indiziari, debitamente vagliati dal giudice nella loro attendibilità e intrinseca coerenza, possono fondare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'imputato, anche in assenza di una sua diretta partecipazione a singoli reati-fine, ove risulti il suo coinvolgimento nelle attività e nella vita dell'associazione mafiosa. Tuttavia, il giudice è tenuto a esaminare e valutare anche le deduzioni difensive, in particolare quelle contenute in memorie depositate nel corso del procedimento di riesame, qualora esse contengano argomenti potenzialmente decisivi e non siano state adeguatamente considerate nell'ordinanza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/10/2022 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORGIO POSCIA;
sentite le conclusioni del PG GIOVANNI DI LEO;
Il P.G. conclude chiedendo il rigetto del ricorso.
Udito il difensore;
L'avvocato (OMISSIS) conclude chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la ordinanza in epigrafe il Tribunale di Catanzaro ha rigettato la richiesta di riesame proposta, ai…

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