Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, nell'esaminare i ricorsi proposti da Calcestruzzi S.p.A. e Industria Laterizi Pastore S.r.l. contro il Comune di Pizzale e la Provincia di Pavia, ha affermato il seguente principio di diritto: La conformazione dell'attività di cava è disciplinata da una pluralità di atti ordinati "a cascata", che comprendono la programmazione regionale di dimensione provinciale (Piano Cave), il progetto di gestione dell'ambito estrattivo approvato dall'amministrazione provinciale, e il titolo autorizzatorio concernente l'esercizio della singola fase estrattiva, rilasciato anch'esso dall'amministrazione provinciale. In tale contesto, l'imposizione da parte del Comune di Pizzale di ulteriori oneri e prescrizioni, non previsti nel quadro procedimentale delineato dalla legge regionale, risulta illegittima in quanto viola il principio di coordinamento delle competenze amministrative. Pertanto, il Tribunale ha annullato gli atti del Comune di Pizzale che avevano imposto alle società ricorrenti la realizzazione preventiva della viabilità provinciale e della pista ciclabile, nonché la sopportazione degli oneri di adeguamento urbanistico, come condizioni per l'avvio dell'attività estrattiva. Inoltre, il Tribunale ha dichiarato la nullità di un successivo provvedimento comunale che, in asserita ottemperanza di una precedente sentenza, aveva espresso parere contrario all'istanza di rilascio di permessi di costruire in sanatoria ed ordinari presentata dalla società Industria Laterizi Pastore S.r.l., rilevando che tale determinazione risultava manifestamente elusiva dell'ordine di provvedere rivolto all'amministrazione dalla citata sentenza.