Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12562 del 25 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12562PEN

Massima

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Il coinvolgimento consapevole e continuativo di un soggetto nell'intestazione fittizia di beni a favore di esponenti di un'organizzazione mafiosa, al fine di consentire la commissione di reati di natura economica e di preservare il patrimonio da provvedimenti ablativi, integra il delitto di intestazione fittizia aggravato dal metodo mafioso, anche in assenza di una pregressa condanna per reati di associazione di tipo mafioso. Tale condotta, caratterizzata da una cieca obbedienza agli ordini impartiti dai vertici dell'organizzazione criminale e dalla consapevolezza di fungere da "testa di legno" per celare i reali interessi dei partecipi al sodalizio, è idonea a dimostrare la sussistenza del pericolo concreto di reiterazione di analoghi reati, giustificando l'applicazione di una misura cautelare personale, in assenza di elementi che ne escludano in modo assoluto la possibilità. Inoltre, la circostanza aggravante di aver agito al fine di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa è configurabile quando le operazioni di intestazione fittizia siano state compiute nella consapevolezza della caratura imprenditoriale-mafiosa dei coimputati e nella volontà di avvantaggiare l'organizzazione di cui erano partecipi, come desumibile dal contesto comunicativo e dalle modalità di realizzazione delle condotte illecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Maria S. - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 789/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 18/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONI MONICA;

sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI Maria G., che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza resa il 18 aprile 2014 il Tribunale di Catania, riformava parzialmente l'ordinanza del G.U.P. del Tribunale di Catania del 25 marzo 2014 e sostituiva la mis…

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