Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15545 del 15 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:15545PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'attenuante della provocazione, prevista dall'art. 62 n. 2 c.p., è configurabile solo quando sussiste un nesso di causalità tra il fatto ingiusto altrui e la reazione dell'agente, nonché un rapporto di stretta amicizia o solidarietà morale tra l'agente e la persona provocata, tale da giustificare la reazione emotiva dell'agente. Pertanto, la mera conoscenza pregressa tra l'agente e la persona provocata, senza un legame di particolare dimestichezza e solidarietà, non è sufficiente per riconoscere l'attenuante della provocazione, anche qualora l'agente abbia agito in reazione a un fatto ingiusto commesso nei confronti della persona conosciuta. I giudici di merito devono valutare in modo puntuale e congruo la sussistenza di tali requisiti, senza che la loro valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo vizi logici o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. CO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/10/2006 CORTE APP. MINORI SEZ. DIST. di TARANTO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE ANDREA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

La Corte d'appello di Lecce (sezione distacc…

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