La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata a soggetti ritenuti socialmente pericolosi ai sensi del D.Lgs. n. 159 del 2011, art. 4, lett. a), in ragione della loro appartenenza ad associazioni di stampo mafioso, anche quando il periodo di detenzione cautelare abbia preceduto l'adozione della misura, purché sussistano elementi concreti che dimostrino la persistenza del vincolo associativo e l'attualità della pericolosità sociale. La confisca di prevenzione può essere disposta sui beni, anche formalmente intestati a terzi, che risultino nella disponibilità sostanziale del proposto, qualora sia accertato che l'attività di impresa da questi svolta, anche attraverso società a lui riconducibili, sia stata asservita alle finalità dell'associazione mafiosa di appartenenza, condividendone i progetti e le dinamiche di collocazione nel mercato di riferimento. Il giudizio di sproporzione tra il valore dei beni confiscati e la capacità reddituale del proposto e del suo nucleo familiare deve essere compiuto avendo riguardo al saldo finale dell'accumulo finanziario oggetto di ablazione, senza che assuma rilievo la provenienza lecita di singole somme confluite in tale saldo, ove risulti comunque sproporzionato rispetto alle capacità reddituali accertate.