Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30967 del 16 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:30967PEN

Massima

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Il falso in attestazioni e dichiarazioni rese all'INPS, finalizzato all'indebita percezione di prestazioni assistenziali e previdenziali, integra il reato di truffa aggravata, anche quando le denunce di giornate lavorative fittizie siano state presentate prima dell'effettiva costituzione dell'impresa individuale, in assenza di elementi probatori circa lo svolgimento dell'attività lavorativa presso l'abitazione dell'imputato. La condotta fraudolenta è configurabile anche in presenza di un elevato debito contributivo dell'impresa, non ostativo al regolare pagamento delle indennità previdenziali richieste sulla base delle denunce mendaci. La motivazione della sentenza di condanna, saldamente ancorata agli esiti dell'istruttoria dibattimentale, non è censurabile per manifesta illogicità o insufficienza, essendo precluso al giudice di legittimità il riesame del merito della vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1168/2009 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 23/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BEVERE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 23 A2013 la corte di appello di Taranto ha dichiarato no…

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