Il comportamento violento e aggressivo nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche se motivato da precedenti rancori o da uno stato di disperazione, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, essendo sufficiente l'intento di ostacolare l'attività istituzionale, a prescindere dalla finalità specifica perseguita dall'agente. La ripartizione degli affari tra la sede centrale del tribunale e le sezioni distaccate dello stesso tribunale, infatti, costituisce una mera distribuzione organizzativa degli affari e non un riparto di competenza territoriale, sicché l'eccezione di nullità del giudizio per essere stato celebrato nella sede centrale anziché in quella distaccata è infondata. Il giudice di merito gode di un ampio potere di apprezzamento degli elementi fattuali, che non può essere sindacato in sede di legittimità se la motivazione è esaustiva e coerente con le risultanze processuali, senza che il ricorrente abbia dimostrato un effettivo pregiudizio alle proprie facoltà difensive.