Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41599 del 8 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:41599PEN

Massima

Massima ufficiale
L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata, ai sensi dell'art. 61 n. 9, c.p., và individuato con riferimento alle modalità del possesso del denaro o di altra cosa mobile altrui oggetto di appropriazione, ricorrendo la prima figura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio se ne appropri avendone già il possesso o comunque la disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, e ravvisandosi invece la seconda ipotesi quando il soggetto attivo, non avendo tale possesso, se lo procuri fraudolentemente, facendo ricorso ad artifici o raggiri per appropriarsi del bene. (Nella specie la Corte ha ritenuto integrato il delitto di truffa aggravata nei confronti di un'impiegata di un ufficio postale che aveva conseguito il possesso di polizze vita, cedole, libretti di risparmi ed altri titoli facendosi rilasciare deleghe e firmare ricevute dagli utenti).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dal:

Procuratore generale presso la Corte di appello di Venezia;

avverso la sentenza 18 febbraio 2013 della corte veneta pronunciata nei confronti di:

(OMISSIS) nata il giorno (OMISSIS).

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della gravata sen…

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