Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47173 del 9 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:47173PEN

Massima

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Il reato di sottrazione di beni pignorati di cui all'art. 388 c.p. richiede, oltre alla condotta materiale di sottrazione, deterioramento, soppressione, distruzione o dispersione del bene pignorato, anche la consapevolezza e la volontà di eludere il provvedimento di pignoramento. Pertanto, ai fini della responsabilità civile, è necessario accertare non solo la condotta materiale del proprietario o del custode del bene, ma anche il loro effettivo grado di conoscenza del vincolo di pignoramento e la cosciente volontà di sottrarsi all'esecuzione. La diversa posizione giuridica del proprietario rispetto al custode nominato deve essere adeguatamente valutata al fine di individuare il contributo causale di ciascuno nella realizzazione dell'illecito e il relativo elemento soggettivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa in data 15/09/2015 dalla Corte di appello di Perugia;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Massimo Ricciarelli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CARDIA Delia, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15/9/2015 la Corte di appello di Per…

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