Cassazione penale Sez. V sentenza n. 259 del 10 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:259PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve tenere conto della gravità degli indizi di colpevolezza, della reiterazione delle condotte delittuose e del concreto e attuale pericolo di inquinamento probatorio, senza che il mero decorso del tempo dalla commissione dei fatti possa incidere sulla valutazione degli indizi di colpevolezza, i quali dipendono dal grado di accertamento di un fatto storico. Inoltre, l'allegazione di circostanze fattuali non dedotte nel giudizio di merito non è apprezzabile in sede di legittimità, essendo questa limitata al controllo della completezza e logicità della motivazione del provvedimento impugnato in relazione ai motivi di gravame specificamente formulati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Mari - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 5325/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 19/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

sentite le conclusioni del PG Dott. STABILE Carmine: il rigetto;

Udito il difensore Avv. ((omissis)).

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS) avverso la ordinanza in data 19 luglio 2011 con l…

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