Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7907 del 4 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:7907PEN

Massima

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Il dolo eventuale sussiste quando l'agente si sia rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento e si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di cagionarlo come sviluppo collaterale o accidentale, ma comunque preventivamente accettato, della propria condotta. Ricorre, invece, la colpa cosciente quando l'agente abbia previsto in concreto che la sua condotta poteva cagionare l'evento, ma abbia agito nel sicuro convincimento di poterlo evitare. Nei casi dubbi, l'indagine sull'elemento soggettivo del reato andrà condotta con il dovuto rigore, valutando una serie di parametri, quali la lontananza della condotta tenuta da quella doverosa, la probabilità di verificazione dell'evento, e la formulazione di una prognosi diretta a stabilire se l'agente si sarebbe trattenuto dalla condotta illecita ove avesse avuto contezza di tale verificazione. La circostanza aggravante dei futili motivi sussiste ove la determinazione criminosa sia stata indotta da uno stimolo esterno di tale levità, banalità e sproporzione, rispetto alla gravità del reato, da apparire, secondo il comune modo di sentire, assolutamente insufficiente a provocare l'azione criminosa, tanto da potersi considerare, più che una causa determinante dell'evento, un mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento. In correlazione, al fine di ritenere l'attenuante della provocazione, è necessario che la risposta sia adeguata alla gravità del fatto ingiusto, in quanto avvinta allo stesso da un nesso causale, che deve escludersi in presenza di un'evidente sproporzione. Il giudizio di comparazione tra circostanze attenuanti e aggravanti involge l'esercizio di valutazioni discrezionali tipicamente di merito, che sfuggono al sindacato di legittimità qualora non siano frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e siano sorrette da convincente illustrazione, facente perno non solo sulla gravità del fatto, ma sulla spregiudicata personalità del suo autore, emergente dal processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2020 della Corte di assise di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di assise di appello di Napoli confermava, …

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