Consiglio di Stato sentenza n. 4923 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:4923SENT

Massima

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Il proprietario di un immobile non può invocare un affidamento qualificato e tutelabile sulla conservazione di una situazione di fatto abusiva, anche se perdurante nel tempo, in quanto il mero decorso del tempo non può di per sé legittimare la permanenza di opere realizzate in assenza del prescritto titolo edilizio. L'Amministrazione, nell'emanare l'ordine di demolizione di opere abusive, è tenuta a motivare in modo congruo la sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale al ripristino della legalità violata, senza che si impongano ulteriori oneri comparativi di contrapposti interessi, applicabili piuttosto nell'ambito dell'autotutela decisoria. Il proprietario ha l'onere di fornire la prova certa della preesistenza delle opere abusive, non potendo invocare a tal fine documentazione inidonea o contraddittoria rispetto alle sue stesse precedenti dichiarazioni. La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità edilizia, successiva all'adozione dell'ordine di demolizione, non determina l'improcedibilità del ricorso proposto avverso tale ordine, né l'inefficacia dello stesso, salvo il caso di specifiche disposizioni normative che prevedano espressamente tali effetti.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/08/2020

N. 04923/2020REG.PROV.COLL.

N. 01436/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso NRG 1436/2014, proposto da -OMISSIS-, in proprio e n.q. di legale rappresentante e liquidatore della -OMISSIS- s.p.a. in liquidazione, corrente in Bastia Umbra (PG), nonché da -OMISSIS-, in proprio e n.q. di liquidatore giudiziale di detta Società, rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma, v.le B. Buozzi n. 51, presso l’avv. ((omissis)),

contro

il Comune di Assisi (PG), in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio eletto in Roma, via G.B. Morgagni n. 2/A,

per la riforma

della sentenza del TAR Umbria n. 349/2013, re…

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