Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7175 del 14 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7175PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione può applicare misure di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi per la loro appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, anche in assenza di condanne penali per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. Ai fini dell'applicazione di tali misure, non è necessaria una specifica motivazione in ordine all'attualità della pericolosità sociale, una volta che l'appartenenza all'associazione mafiosa risulti adeguatamente dimostrata, non essendo dirimente il mero decorso del tempo dall'adesione al gruppo o dalla concreta partecipazione alle attività associative. Il concetto di "appartenenza" all'associazione mafiosa, rilevante ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione, è più ampio rispetto a quello di "partecipazione" richiesto per l'integrazione del reato di cui all'art. 416-bis c.p., essendo sufficiente qualsiasi comportamento funzionale agli interessi dei poteri criminali e permeato dalla cultura mafiosa, anche in assenza di una presenza attiva nell'ambito del sodalizio. La motivazione del provvedimento che applica le misure di prevenzione deve essere esauriente e non meramente apparente, potendo il giudice valutare autonomamente i fatti anche in modo difforme da quanto eventualmente accertato in sede penale. La confisca dei beni può essere disposta quando risulti un rilevante disavanzo economico-patrimoniale del soggetto proposto per le misure di prevenzione, in relazione alla costituzione di imprese permeate da riferibilità ad attività mafiose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. SGADARI G. - est. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 16/01/2017 della Corte di Appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. Giuseppe Sgadari;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Aniello Roberto, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1.Con il decreto in e…

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