L'infermità di mente abituale che riduce totalmente la capacità di una persona di provvedere ai propri interessi patrimoniali e personali, comporta l'accertamento giudiziale della sua interdizione, in quanto la misura dell'amministrazione di sostegno risulta inadeguata a tutelare adeguatamente la sua condizione di incapacità. L'interdizione, quale istituto di protezione giuridica previsto dall'ordinamento, è finalizzata a garantire la cura e la rappresentanza degli interessi della persona priva di autonomia decisionale a causa di una infermità mentale abituale e totalmente invalidante, che le impedisce di compiere validamente gli atti giuridici relativi alla gestione del proprio patrimonio e alla cura della propria persona. Il giudice, accertata l'esistenza dei presupposti di legge, è tenuto a pronunciare la sentenza di interdizione, non potendo ritenersi sufficiente la meno incisiva misura dell'amministrazione di sostegno, la quale presuppone invece una residua capacità di agire dell'interessato.