Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30753 del 6 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30753PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e posizione di preminenza, costringe il privato a corrispondergli beni o utilità a titolo gratuito, realizza il reato di concussione, a prescindere dalla consapevolezza del privato circa la propria posizione di indipendenza e supremazia rispetto al pubblico ufficiale. La condotta concussiva si configura quando il pubblico ufficiale, attraverso minacce o pressioni, induce il privato a cedere beni o utilità per timore di subire conseguenze negative nell'esercizio delle proprie attività, anche qualora il privato si ritenga in una posizione di forza rispetto al pubblico ufficiale. La valutazione della sussistenza del reato di concussione non si basa esclusivamente sulle dichiarazioni della persona offesa, ma può fondarsi anche su elementi di prova oggettivi, quali testimonianze di terzi che riferiscano le lamentele della persona offesa circa le condotte illecite del pubblico ufficiale, nonché su comportamenti e ammissioni dello stesso pubblico ufficiale. Il giudice di merito ha il potere-dovere di valutare criticamente le prove, superando eventuali dubbi sulla credibilità della persona offesa, ove tali dubbi non trovino adeguato riscontro negli elementi di prova complessivamente acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. GIANESINI Mauriz - rel. Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/10/2017 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURIZIO GIANESINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PERELLI SIMONE che conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Difensore di (OMISSIS) e (OMISSIS) ha proposto due distinti ricorsi per Cassazione di …

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