Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25662 del 1 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25662PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione di tipo mafioso si configura quando un soggetto, pur non essendo inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio criminale, instaura con esso un rapporto di reciproci vantaggi, consistenti nell'imporsi sul territorio in posizione dominante e nel far ottenere all'organizzazione risorse, servizi o utilità, apportando così un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo ai fini della conservazione e del rafforzamento del potere economico e di controllo del territorio della consorteria, anche senza condividerne pienamente metodi e obiettivi. In tali ipotesi, la valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari nei confronti del concorrente esterno deve essere effettuata sulla base di una prognosi circa la ripetibilità della situazione che ha dato luogo al contributo, tenendo conto dell'attuale condotta di vita e della persistenza o meno di interessi comuni con il sodalizio mafioso, senza necessità di provare la rescissione del vincolo, atteso che il concorrente esterno, per definizione, non fa parte del sodalizio. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare puntualmente, anche in relazione al tempo trascorso dai fatti contestati, circa la concreta ed attuale ripetibilità della condotta, al fine di giustificare l'applicazione di misure cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

composta da

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Relatore

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ma.Ma. nato il (Omissis) in G.
avverso l'ordinanza del 19/07/2023 del Tribunale del riesame di Catanzaro
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso;
udito l'avvocato Ce.Ba. che ha insistito nei motivi di ricorso;
letti i motivi nuovi della difesa.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale del riesame di Catanzaro…

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