Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23555 del 30 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23555PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo tra i partecipi, che si estrinseca in un contributo consapevole e volontario al mantenimento e alla realizzazione del programma criminoso comune. La mera reiterazione di condotte di detenzione e cessione di stupefacenti, anche se in concorso con altri, non è di per sé sufficiente a integrare gli indizi gravi, precisi e concordanti di tale partecipazione associativa, essendo necessario accertare l'inserimento dell'indagato in una struttura organizzata dedita al narcotraffico, con un ruolo e un contributo specifici nell'ambito del sodalizio. Ove ciò non emerga, le condotte di detenzione e cessione di droga possono al più integrare il concorso in singoli reati-fine, ma non il reato associativo. Pertanto, il giudice deve valutare con particolare attenzione gli elementi indiziari per verificare se il coinvolgimento dell'indagato si limiti a rapporti diretti e immediati con singole persone dedite ad attività illecite, ovvero si inserisca in una struttura organizzata, con un ruolo e un contributo specifici nell'ambito del sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/10/2022 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. POSCIA GIORGIO;
sentite le conclusioni del PG Dr. TOCCI STEFANO, che conclude per il rigetto del ricorso.
udito il difensore l'avv. (OMISSIS), riportandosi ai motivi di ricorso, ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la ordinanza in epigrafe il Tribunale di Catanzaro, in funzione di giudice del riesame, ha rigettato …

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