Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48447 del 5 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:48447PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna per il reato di estorsione può essere legittimamente pronunciata sulla base di una valutazione complessiva degli elementi probatori, tra cui le dichiarazioni della persona offesa, le testimonianze e persino la confessione dell'imputato, senza che il giudice sia vincolato ad accogliere la diversa ricostruzione dei fatti prospettata dalla difesa. Infatti, il vizio di travisamento della prova, deducibile dal testo del provvedimento impugnato o da altri atti del processo, è ravvisabile ed efficace solo se l'errore accertato sia idoneo a disarticolare l'intero ragionamento probatorio, rendendo illogica la motivazione per la essenziale forza dimostrativa dell'elemento frainteso o ignorato. Pertanto, le censure difensive che si limitano a proporre una nuova ed alternativa valutazione degli elementi fattuali già ampiamente esaminati e motivati dal giudice di merito, senza evidenziare specifici vizi logici o contraddittori della motivazione, sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto costituiscono un mero tentativo di ottenere una rivalutazione di questioni di fatto preclusa in questa sede. Inoltre, i motivi di ricorso per cassazione che non siano stati previamente dedotti in appello sono inammissibili, non potendo il giudice di legittimità esaminare vizi della motivazione o violazioni di legge mai sollevate nel precedente grado di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. FLORIT Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2023 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PARDO IGNAZIO;
letto il parere del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BALDI FULVIO che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.1 La Corte di Appello di Roma, con sentenza in data 8 febbraio 2023, in parziale riforma della pronunc…

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