Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1466 del 2019

ECLI:IT:TARNA:2019:1466SENT

Massima

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Il Comune ha l'obbligo di provvedere espressamente su un'istanza del privato volta a sollecitare l'esercizio di un pubblico potere, qualora il privato risulti titolare di una situazione di specifico e rilevante interesse, differenziata da quella della generalità dei consociati. Tale obbligo di provvedere sussiste non solo in tutti i casi in cui il diritto di iniziativa procedimentale sia accordato da espresse disposizioni di legge, ma anche allorquando l'interessato sia, più in generale, titolare di un interesse differenziato e qualificato ad un bene della vita per il cui conseguimento è necessario l'esercizio del potere amministrativo. Il giudice adito, in sede di giudizio sul silenzio, non può sindacare il merito del procedimento amministrativo non portato a compimento, dovendo limitarsi a valutare l'astratta accoglibilità della domanda, senza sostituirsi agli organi dell'amministrazione quanto agli apprezzamenti, alle valutazioni e alle scelte discrezionali. Pertanto, in caso di perdurante inadempimento dell'amministrazione, il giudice può nominare un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento omesso, fermo restando che l'esercizio del potere amministrativo rimane rimesso all'amministrazione stessa.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/03/2019

N. 01466/2019 REG.PROV.COLL.

N. 05088/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5088 del 2018, proposto da
((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Bellona, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

del silenzio-rifiuto formatosi, per l'inutile decorso del termine di trenta giorni previsto dall’art. 2 della legge 7.8.1990, n. 241, e successive modifiche ed integrazioni, sulla istanza …

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