Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, anche in assenza di opere edilizie, rientra nella tipologia di abuso n. 4 della tabella allegata alla legge n. 47/1985, senza distinzione tra cambio strutturale o funzionale, in quanto la norma di cui all'art. 2, comma 53, della legge n. 662/1996 ha chiarito che tale tipologia si applica a tutti i mutamenti di destinazione d'uso realizzati senza titolo abilitativo, indipendentemente dalla necessità o meno di interventi edilizi. Pertanto, il mero cambio di destinazione d'uso di un immobile, anche se realizzato con modeste opere interne e senza aumenti di superficie o volume, deve essere ricondotto alla tipologia 4 di abuso edilizio, a prescindere dalla conformità o meno dello stesso alle previsioni degli strumenti urbanistici, in quanto la legge non opera alcuna distinzione in tal senso. Ciò vale anche nei casi in cui il Comune non abbia ancora recepito nella propria pianificazione locale le disposizioni della legge regionale in materia di cambio di destinazione d'uso, in quanto tale omissione non può incidere sulla qualificazione giuridica dell'abuso, che rimane comunque riconducibile alla tipologia 4. Il termine per la formazione del silenzio-assenso non decorre in presenza di un vincolo ambientale sull'immobile oggetto della domanda di condono, né in caso di presentazione di documentazione incompleta, in quanto l'Amministrazione è tenuta a richiedere l'integrazione necessaria per l'istruttoria.