Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51670 del 13 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51670PEN

Massima

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Il denunciante che non sia anche persona offesa dal reato non ha diritto di essere informato della richiesta di archiviazione e, pertanto, non è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione, in quanto la qualità di persona offesa dal reato è requisito essenziale per l'esercizio di tale facoltà processuale. Il giudice, nel valutare l'ammissibilità del ricorso, deve verificare con rigore tale presupposto, non essendo sufficiente la mera deduzione di un interesse "civilistico" del ricorrente rispetto ai fatti oggetto del procedimento penale. Ove accerti l'assenza della qualità di persona offesa, il giudice è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende, commisurata all'effettivo grado di colpa dello stesso nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), parte offesa;
nel procedimento contro:
IGNOTI;
avverso il decreto n. 2290/2017 GIP TRIBUNALE di CAGLIARI, del 11/05/2017;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.
IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso per cassazione proposto da (OMISSIS) avverso il decreto di archiviazione emesso dal gip del tribunale di Cagliari l'11 maggio 2017 nel proc. Pen. nr. 5883/2016 rgnr della locale Procura della Rep…

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