Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25907 del 5 luglio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:25907PEN

Massima

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Il reato di lesioni volontarie è procedibile d'ufficio anche quando commesso con l'utilizzo di un'arma impropria, quale un bastone, in quanto tale oggetto, pur non avendo quale destinazione tipica quella di ledere l'incolumità della persona, risulta comunque idoneo a tale scopo in relazione alle specifiche circostanze di tempo e di luogo in cui è stato adoperato. Pertanto, in tali ipotesi, sussiste l'aggravante dell'uso dell'arma prevista dall'art. 585, commi 1 e 2, n. 2, c.p., la cui applicazione non è esclusa dalla concessione delle attenuanti generiche equivalenti all'aggravante, in quanto il giudizio di comparazione è destinato ad incidere solo sulla determinazione della pena. La valutazione della credibilità e attendibilità della parte lesa rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se non per vizi di logicità o manifesta illogicità.

Sentenza completa

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO E MOTIVI DELLA DECISIONE
Con sentenza 24.5.00 il Tribunale di Trapani dichiarava P. M. responsabile di lesioni aggravate (capo C) e di porto ingiustificato di arma impropria, utilizzata per l'offesa alla persona (capo D); con la continuazione e le attenuanti generiche equivalenti lo condannava a pena ritenuta di giustizia; dichiarava estinti i reati di ingiuria (capo A) e di minaccia (capo B) per intervenuta remissione di querela.
Tale decisione veniva confermata dalla Corte di appello con pronuncia 27.11.02 avverso la quale ha proposto ricorso per cassazione l'imputato negli infradescritti termini.
1 - Violazione di legge per omessa declaratoria di improcedibilità in ordine al reato di cui al capo C per intervenuta remissione della querela e per omessa applicazione della pena dell'ammenda per la contravvenzione sub D.
Sotto il primo profilo il motivo è manifestamente infondato.
Il reato è stato ritenuto siccome aggravato d…

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