Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36650 del 24 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36650PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è integrato dalla pronuncia di espressioni offensive nei confronti di una persona determinata, anche se non espressamente nominata, qualora dalle circostanze del caso emerga in modo inequivocabile l'identità del soggetto passivo. Il giudice di merito, nel valutare la prova del reato, può legittimamente fondare il proprio convincimento sulle deposizioni testimoniali, salvo che non emergano palesi illogicità o contraddizioni, senza che sia necessario procedere ad una nuova valutazione degli elementi probatori già esaminati. La considerazione finale del giudice circa l'inverosimiglianza di una denuncia calunniosa, pur non essendo essenziale ai fini della decisione, non inficia la motivazione della sentenza qualora questa si fondi su altri elementi probatori idonei a dimostrare la responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PO. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 01/03/2007 TRIBUNALE di CHIETI - SEZ. DIST- di ORTONA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in …

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