Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2540 del 21 giugno 1994
ECLI:IT:CASS:1994:2540PEN
Massima
Massima ufficiale
In materia cautelare, pur dovendosi escludere che trovi compiuta applicazione il disposto di cui all`art. 192, comma terzo, cod. proc. pen. (riguardando questo la valutazione della prova laddove, nella suddetta materia, si parla solo di indizi), non puo` tuttavia prescindersi, ai fini della valutazione della gravita` degli indizi, quando questi siano costituiti da dichiarazioni di coindagati o indagati per reati connessi o interprobatoriamente collegati, dalla esistenza di elementi di riscontro esterno che, sia pure a livello probabilistico, valgano ad attribuire alle dette dichiarazioni carattere di attendibilita`. Cio` in quanto la gravita` degli indizi in tanto e` riscontrabile in quanto sia possibile, sulla base di essi, formulare la ragionevole previsione che il procedimento, tenendo anche conto di possibili (purche` non meramente ipotetiche) acquisizioni ulteriori, sotto forma di nuovi elementi o di approfondimento e consolidamento di quelli esistenti, abbia a concludersi con un`affermazione di responsabilita`; previsione, quella anzidetta, che pero` difficilmente puo` essere formulata quando, essendo gli elementi di accusa costituiti solo da una dichiarazione resa da taluno dei soggetti sopra menzionati, essa si appalesi priva gia` in partenza di quegli elementi di riscontro che dovrebbero, a suo tempo, consentirle di farla assurgere al valore di piena prova, suscettibile, come tale, di essere posta a base di un giudizio finale di colpevolezza. da vedere: Sen 11/03/1993 113 sez 6 Pen
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