Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8096 del 23 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8096PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve effettuare una prognosi sull'attualità del pericolo di reiterazione del reato, fondata non solo sulla personalità dell'indagato e sulle modalità della condotta contestata, ma anche sull'esame delle sue concrete condizioni di vita e del contesto socio-ambientale di riferimento. Tale valutazione prognostica non richiede la previsione di una specifica occasione di recidiva, ma un apprezzamento sulla possibilità di condotte reiterative, che deve essere tanto più approfondito quanto maggiore sia la distanza temporale dai fatti. Pertanto, la mera stabilità del vincolo associativo e la permanenza del reato contestato come "condotta perdurante" non sono di per sé sufficienti a dimostrare l'attualità del pericolo di reiterazione, essendo necessaria un'autonoma verifica della persistenza della condotta antigiuridica in ambito associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CALVANESE Ersili - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 16/09/2022 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALVANESE Ersilia;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. RICCARDI Giuseppe, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
lette le conclusioni del difensore, avv. TARSITANO Giulio, che ha chiesto l'acc…

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