Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14064 del 7 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14064PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale deve essere fondato su elementi concreti e specifici, desumibili dal complesso degli indizi e delle circostanze del caso, senza poter essere basato in modo esclusivo o prevalente sulla mera reiterazione di condotte delittuose o sulla generica invocazione di precedenti penali, essendo necessario un apprezzamento complessivo della personalità e della condotta del soggetto, alla luce di tutti i fattori rilevanti, al fine di accertare la sussistenza di un concreto e attuale pericolo di commissione di nuovi reati. Inoltre, la durata della misura di prevenzione deve essere adeguatamente motivata in relazione alle esigenze di tutela della collettività, tenendo conto della gravità e della persistenza della pericolosità sociale del soggetto, nonché della sua eventuale evoluzione positiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso il decreto 103/2013 del 23/10/2013 della CORTE DI APPELLO DI PALERMO;

visti gli atti, il decreto ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;

Letta la requisitoria scritta del Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte di Cassazione, rilevato - che la Cort…

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