Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20157 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20157PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando la condotta dell'agente, valutata in base all'idoneità dell'arma utilizzata, alla zona corporea attinta, alle modalità dell'azione e alle minacce di morte pronunciate, risulta idonea a cagionare la morte della vittima, anche se l'evento letale non si è verificato per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. A tal fine, non è dirimente la scarsa entità delle lesioni provocate, in quanto questa può dipendere da fattori indipendenti dalla volontà dell'agente, come un imprevisto movimento della vittima, un errato calcolo della distanza o una mira non precisa. Inoltre, le modalità particolarmente aggressive e arroganti della condotta, pur senza integrare le modalità mafiose, possono comunque rilevare ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, in quanto espressive della personalità violenta e sprezzante delle regole dell'agente, nonché dei suoi appoggi e collegamenti che gli hanno consentito di rendersi irrintracciabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

Dott. MELE ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/05/2022 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis))A MELE;
lette le conclusioni del PG Dr. DALL'OLIO MARCO che ha chiesto il rigetto del ricorso (con requisitoria ex Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23 e succ. modd.).
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Napoli, sezione per il riesame, ha rigettato la richiesta di riesame ex articolo 309 c.p.p. de…

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