Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22092 del 4 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22092PEN

Massima

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La falsa denuncia di smarrimento di un assegno bancario, presentata da un soggetto dopo averlo consegnato ad altra persona in pagamento di un'obbligazione, integra il delitto di calunnia. Ciò in quanto, pur non formulando direttamente un'accusa concernente uno specifico reato, la condotta configura comunque un reato di pericolo, essendo sufficiente che i fatti falsamente rappresentati all'Autorità Giudiziaria siano tali da rendere ragionevolmente prevedibile l'apertura di un procedimento penale, per un fatto procedibile d'ufficio, a carico di persona determinata. La negoziazione e/o la circolazione dell'assegno bancario falsamente denunciato come smarrito non è un evento ipotetico o ultroneo rispetto alla falsa denuncia, ma integra la fattispecie sotto il profilo della manifestazione della volontà colpevole del falso denunciante (dolo generico) e diviene presupposto ontologico della materialità del reato, in quanto l'agente procede alla falsa denuncia avendo la certezza dell'innocenza dell'incolpato e della legittimità del successivo uso del titolo, che sa essere certo, al fine di prevenire e impedire tale uso o vanificarne gli effetti obbligatori come mezzo di pagamento. Pertanto, la condotta criminosa dell'agente (denuncia di falso smarrimento) è scandita da un atteggiamento psicologico che, lungi dall'essere circoscritto ai moventi personali dell'azione, incorpora e assorbe l'oggettiva antigiuridicità della condotta nel suo complesso e per tutti i segmenti anteriori e successivi all'azione tipica (falsa denuncia), dal momento che la sfera intellettiva del denunciante non può prescindere dalla radicata coscienza di non aver smarrito alcun assegno, ma di averlo ceduto ad una terza persona che ne è divenuta possessore e proprietaria, e l'esercizio del cui diritto la falsa denuncia di smarrimento intende paralizzare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS G. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/06/2019 della Corte di appello di Caltanissetta;
letti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione del Consigliere, ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
lette le richieste del difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del rico…

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