Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24828 del 6 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24828PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve attenersi al criterio della pluralità, precisione e concordanza degli indizi, previsto dall'art. 192, comma 2, c.p.p., anche se non espressamente richiamato dall'art. 273 c.p.p. Ciò in quanto la valutazione della probabilità di colpevolezza necessaria per l'esercizio del potere cautelare deve essere ispirata a canoni di prudenza, non potendo fondarsi su una mera discrezionalità valutativa. Inoltre, la motivazione in ordine alle esigenze cautelari deve essere adeguata e puntuale, tenendo conto della personalità dell'indagato, dell'epoca dei fatti e del tempo trascorso rispetto all'adozione della misura, al fine di verificare la concreta idoneità della misura stessa a tutelare le esigenze di cui all'art. 274 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - rel. Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1439/2012 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 18/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RENATO GRILLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Izzo G. annullamento con rinvio limitatamente alle esigenze cautelari.

RITENUTO IN FATTO

1.1 Con ordinanza del 18 maggio 2012 il Tribunale di Roma - Sezione Riesame - confermava l'ordinanza applicativa della custodia cautelare in regime di arre…

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