L'autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio. Ai sensi dell'art. 146, comma 4, del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, l'autorizzazione paesaggistica non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi, salvo i casi previsti dall'art. 167 del medesimo decreto legislativo, ovvero per i lavori realizzati in assenza o difformità dall'autorizzazione che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati, per l'impiego di materiali in difformità dall'autorizzazione, nonché per gli interventi configurabili come manutenzione ordinaria o straordinaria. Pertanto, l'accertamento postumo di compatibilità paesaggistica, presupposto per il rilascio della sanatoria edilizia, è ammesso solo per tali tipologie di interventi, mentre è precluso per le opere che abbiano determinato la creazione di nuove superfici utili o volumi, come nel caso di trasformazione di un'area agricola in zona di pertinenza di un insediamento produttivo, in contrasto con la destinazione urbanistica e paesaggistica dei luoghi. In tali ipotesi, il diniego dell'autorizzazione paesaggistica è legittimo qualora l'intervento risulti incompatibile con i connotati paesaggistici del sito, costituendo un'effettiva turbativa ambientale.