Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20042 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20042PEN

Massima

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Il diritto di critica, costituzionalmente garantito, consente l'espressione di valutazioni anche accese, purché attinenti alla sfera lavorativa e prive di attacchi personali, senza che rilevi la specifica posizione ricoperta dal soggetto criticato nell'ambito dell'organizzazione aziendale. Tali espressioni, pertanto, non integrano il reato di ingiuria, trovando giustificazione nell'esercizio del diritto di libera manifestazione del pensiero, a condizione che non travalichino i limiti della continenza. Inoltre, il richiamo all'esimente di cui all'art. 59, comma 4, c.p. risulta assorbito dalla più ampia operatività della causa di giustificazione di cui all'art. 51 c.p., che esclude la punibilità della condotta quando essa sia espressione di un diritto costituzionalmente tutelato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 07/07/2011 del Tribunale di Roma R.G. n. 122/2010;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria depositata nell'interesse di (OMISSIS);

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione svolta dal Consigliere Dott. Giuseppe De Marzo;

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Oscar Cedrangolo, che ha concluso per l'inammissibi…

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