Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26845 del 1 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26845PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, deve limitarsi a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella effettuata dal giudice di merito. La mera prospettazione di una diversa lettura degli elementi di fatto, anche se ritenuta più adeguata dal ricorrente, non integra vizio di legittimità, essendo la valutazione delle prove riservata in via esclusiva al giudice di merito. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è circoscritto all'accertamento di una manifesta illogicità o irragionevolezza della stessa, senza possibilità di una diversa ricostruzione del fatto. Inoltre, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche o della particolare tenuità del danno, se non adeguatamente dedotte e motivate nel giudizio di appello, non può essere censurata in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. SCLAPARI Candelora del foro di Reggio Calabria nell'interesse di UR. An. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina, sezione penale, in data 14 aprile 2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.…

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