Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41969 del 11 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41969PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza della fattispecie di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 in materia di stupefacenti, deve effettuare una valutazione unitaria e globale di tutti gli elementi normativamente indicati, senza alcun automatismo o preclusione, tenendo conto sia delle modalità e circostanze dell'azione, sia delle caratteristiche qualitative e quantitative della sostanza stupefacente sequestrata, come la percentuale del principio attivo e il numero di dosi ricavabili. Tali valutazioni, compiute in modo puntuale e logicamente adeguato dai giudici di merito, non sono sindacabili in sede di legittimità, salvo che non risultino manifestamente illogiche o irragionevoli. Analogamente, il diniego delle attenuanti generiche, motivato sulla base di specifici elementi di inaffidabilità e pericolosità dell'imputato, come la violazione degli arresti domiciliari, non è censurabile in cassazione, rientrando nella discrezionalità del giudice di merito. Tuttavia, la sopravvenuta declaratoria di incostituzionalità, da parte della Corte Costituzionale, del minimo edittale di 8 anni di reclusione previsto dall'art. 73, comma 1, del D.P.R. n. 309/1990, comporta l'annullamento parziale della sentenza di condanna per la rideterminazione della pena detentiva, in applicazione del nuovo minimo edittale di 6 anni di reclusione ritenuto più adeguato ai fatti "di confine" nel sistema punitivo dei reati connessi al traffico di stupefacenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI Maria - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/02/2019 della Corte d'appello di Firenze;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORGI ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CARDIA Delia, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per la pena detentiva da rideterminarsi in anni 4 e giorni 20 di reclusione, inammissibilita' nel resto.

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