Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11894 del 15 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:11894PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, che comporta un trattamento sanzionatorio più favorevole, richiede la prova dell'unicità del disegno criminoso, inteso come scopo unitario dei singoli reati, i quali si presentano come realizzazione di un programma delineato ab initio nella mente del soggetto. Tale prova deve essere desunta da indici esterni alla condotta, quali l'omogeneità delle violazioni, la tipologia di reati commessi, il bene protetto e le modalità esecutive. Tuttavia, il decorso del tempo tra le diverse condotte costituisce elemento decisivo per escludere la sussistenza di una programmazione unitaria predeterminata, in assenza di altri elementi che dimostrino il perdurare di un unico disegno criminoso. Pertanto, grava sul condannato che invochi l'applicazione della disciplina del reato continuato l'onere di allegare elementi specifici e concreti a sostegno, non essendo sufficiente il mero riferimento alla contiguità cronologica degli addebiti o all'identità o analogia dei titoli di reato, in quanto indici sintomatici non di attuazione di un progetto criminoso unitario, ma di abitualità criminosa e di scelte di vita ispirate alla sistematica e contingente commissione di illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/03/2017 del TRIB. MINORENNI di TORINO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DI GIURO;
lette le conclusioni del PG Dr. DI LEO Giovanni, che ha chiesto di dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale per i minorenni di Torino, in funzione di giudice dell'esecuzione, si e' pronunciato sull&#…

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