Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14283 del 26 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14283PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso morale nel reato di omicidio può essere integrato dalla condotta di chi, pur non partecipando materialmente all'esecuzione del fatto, abbia comunque contribuito alla sua realizzazione attraverso l'esercizio di un'influenza determinante sulla volontà del diretto esecutore, in virtù della propria posizione di preminenza e autorevolezza nell'ambito di un'associazione criminale. In tale contesto, la mera sussistenza di un interesse personale della persona istigante alla commissione del delitto, unitamente alla conoscenza della concreta realizzazione del fatto, non è sufficiente a integrare il concorso morale, essendo invece necessario che l'istigazione abbia assunto i connotati di una vera e propria determinazione psicologica dell'autore materiale, tale da risultare decisiva ai fini della commissione del reato. Pertanto, il concorso morale può ritenersi provato quando emerga che l'istigatore, in ragione della sua posizione di preminenza all'interno dell'organizzazione criminale, abbia esercitato un'influenza determinante sulla volontà del diretto esecutore, inducendolo a commettere il fatto attraverso l'imposizione di regole e sanzioni tipiche dell'associazione mafiosa, in un contesto in cui l'applicazione di misure estreme nei confronti dei trasgressori non costituisce evento eccezionale e imprevedibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ORDINANZA del TRIBUNALE DELLA LIBERTA' di LECCE del 29.10.2013;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere PRESTIPINO ANTONIO;

Sentito il Procuratore Generale, in persona del dr. MASSIMO GALLO, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Sentito l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 26.9.2013 il Gip del Tribunale di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.