Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14213 del 23 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14213PEN

Massima

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Il possesso consapevole di materiale pedopornografico, anche se acquisito automaticamente attraverso meccanismi informatici, integra il reato di cui all'art. 600-quater c.p., comma 1 e 2, in quanto la volontaria catalogazione e conservazione di tali immagini da parte dell'imputato dimostra la sua piena consapevolezza dell'illecita detenzione. Il giudice può fondare la propria decisione sul libero convincimento, senza necessità di accertamenti peritali, quando le caratteristiche morfologiche delle persone ritratte nelle immagini rendono evidente e inequivocabile che si tratta di minori in età prepuberale. L'errore materiale nel capo di imputazione, che descrive erroneamente la condotta come inconsapevole, non determina incertezza interpretativa in quanto il complessivo tenore dell'imputazione è tale da rendere chiara la contestazione effettiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 22 del 2016 della Corte di appello di Campobasso del 19 gennaio 2016;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. TOCCI Stefano, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN…

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