Il decreto di archiviazione è affetto da nullità soltanto nei casi tassativamente previsti dall'art. 410-bis c.p.p., ovvero quando sia stato emesso senza che sia stato effettuato l'avviso alla persona offesa di cui agli artt. 408, commi 2 e 3-bis, e 411, comma 1-bis c.p.p., oppure prima della scadenza del termine concesso alla persona offesa per presentare opposizione, ovvero quando sia stata presentata opposizione ma il giudice abbia trascurato di pronunciarsi sulla sua ammissibilità o l'abbia dichiarata inammissibile per ragioni diverse dall'omessa indicazione dell'oggetto delle indagini suppletive e dei relativi elementi di prova. Al di fuori di tali ipotesi tassative, il decreto di archiviazione non è impugnabile con ricorso per cassazione, in quanto privo di uno specifico valore decisorio, essendo suscettibile di revoca attraverso il meccanismo previsto dall'art. 414 c.p.p. Pertanto, il provvedimento che rigetta l'istanza di rimessione in termini per impugnare il decreto di archiviazione, per vizi diversi da quelli indicati nell'art. 410-bis c.p.p., è inammissibile al ricorso per cassazione, in quanto privo di stabilità e suscettibile di essere superato da un provvedimento reso all'esito del reclamo proposto al giudice indicato dall'art. 410-bis c.p.p. o da una successiva riapertura delle indagini.