Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14065 del 1 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14065PEN

Massima

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Il reato di corruzione elettorale di cui all'art. 96 del D.P.R. n. 361/1957 configura due distinte ipotesi criminose: la prima, a carico del candidato o di chi agisca a suo vantaggio, costituisce un reato di pericolo astratto, essendo sufficiente il compimento della condotta per determinare l'applicazione della sanzione; la seconda, a carico dell'elettore, richiede la prova della mercificazione del suo voto, ovvero l'accettazione di offerte, promesse o dazioni di denaro o altra utilità in cambio del voto o dell'astensione dal voto. Ai fini della configurabilità di quest'ultima ipotesi, è necessario che emerga con chiarezza il pactum sceleris, ossia la prova della promessa del voto dell'imputato in cambio di promesse, offerte, denaro od utilità da parte del candidato. In assenza di tale prova, il fatto non può ritenersi sussistente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antoni - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. SGADARI Giusep - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/12/2017 della CORTE DI APPELLO DI MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa COCOMELLO Assunta, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
uditi i difensori avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno concluso per l…

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