Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32409 del 23 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32409PEN

Massima

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Il tentativo di violenza privata è configurabile anche quando la minaccia, pur non avendo effettivamente intimidito la vittima, sia astrattamente idonea a incutere timore e a costringere il destinatario a tenere una condotta contro la propria volontà. La valutazione della minaccia deve tenere conto del contesto in cui è stata pronunciata e delle modalità di estrinsecazione della condotta, senza limitarsi al solo tenore letterale dell'espressione utilizzata. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che la minaccia abbia effettivamente determinato una costrizione, essendo sufficiente che sia diretta a costringere il soggetto passivo a tenere una condotta contro la propria volontà, anche se tale risultato non sia stato conseguito. Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della valutazione probatoria compiuta dal giudice di merito, se questa è sorretta da una motivazione logica e coerente con i dati processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 37/2012 CORTE APP.SEZ.MINORENNI di ROMA, del 26/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. CEDRANGOLO O., che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMIS…

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