Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La durata delle concessioni demaniali marittime rilasciate o rinnovate con finalità turistico-ricreative è soggetta alla normativa vigente al momento del rilascio della concessione, in applicazione del principio del tempus regit actum. Pertanto, nonostante eventuali previsioni contrattuali o accordi precedenti che stabilissero una durata superiore, la concessione deve essere rilasciata per un periodo non eccedente i cinquanta anni, come disposto dall'art. 3-bis del d.l. n. 351/2001, introdotto dalla legge finanziaria 2007. I diritti quesiti del concessionario non possono estendersi fino a comprendere una maggior durata della concessione, essendo prevalente la fonte normativa primaria. Inoltre, in assenza di provvedimento regionale che classifichi l'area come di alta valenza turistica, il canone demaniale deve essere determinato applicando la tariffa prevista per le aree di normale valenza turistica (categoria B), senza che l'autorità concedente possa discrezionalmente applicare la categoria A.