Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4367 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4367PEN

Massima

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Il reato di truffa contrattuale si configura anche quando gli artifici e i raggiri dell'agente si manifestano successivamente alla stipulazione del contratto, nel corso della sua esecuzione, in rapporto di causalità con il verificarsi del danno e dell'ingiusto profitto. Ciò in quanto la fraudolenza nella fase esecutiva del rapporto negoziale non esclude la consumazione del reato, atteso che gli artifici possono riguardare non solo la fase negoziale vera e propria, ma anche quella esecutiva. Pertanto, il mancato rispetto da parte di uno dei contraenti delle modalità di esecuzione del contratto inizialmente concordate con l'altra parte, mediante condotte artificiose idonee a generare un danno con correlativo ingiusto profitto, integra l'elemento degli artifici e raggiri richiesti per la sussistenza del reato di truffa. Tuttavia, il raggiro deve comunque estrinsecarsi in un comportamento attivo dell'agente tale da indurre la vittima in errore e determinarla, mediante una falsa rappresentazione della realtà, all'atto di disposizione patrimoniale. Nei contratti ad esecuzione istantanea, invece, configurano il reato di truffa solo gli artifici e raggiri posti in essere al momento della trattativa e della conclusione del negozio giuridico, mentre l'attività decettiva commessa successivamente alla stipula e durante l'esecuzione contrattuale è penalmente irrilevante, a meno che non determini, da parte della vittima, un'ulteriore attività giuridica che non sarebbe stata compiuta senza quella condotta decettiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/11/2016 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FINOCCHI GHERSI RENATO, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato Avv. (OMISSIS) il quale ha concluso chiedendo l'accoglimento dei moti…

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