Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11486 del 17 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11486PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p., comma 1, costituisce una fattispecie autonoma e distinta rispetto all'ipotesi prevista dal comma 2 dello stesso articolo, con una pena minima edittale di tre anni di reclusione. Tuttavia, nell'ambito del giudizio di applicazione della pena a seguito di patteggiamento, il giudice può valutare la sussistenza di una ipotesi di mera partecipazione all'associazione, anziché di promozione, costituzione od organizzazione della medesima, e conseguentemente determinare la pena in misura inferiore al minimo edittale, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. Tale valutazione, se pur non esplicitata in motivazione, non integra di per sé una violazione di legge, rientrando nei limiti di discrezionalità riconosciuti al giudice nell'ambito del rito speciale del patteggiamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia R. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SASSARI;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/03/2022 del GIP TRIBUNALE di TEMPIO PAUSANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MICCOLI GRAZIA ROSA ANNA;
lette le conclusioni del Procurato Generale, nella persona del Dott. DALL'((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Procuratore Generale presso la Sezione …

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