Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1035 del 9 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1035PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, dispone indebitamente di denaro o altri beni appartenenti all'ente pubblico di cui è rappresentante, utilizzandoli per fini diversi da quelli istituzionali, commette il reato di peculato, a prescindere dalla destinazione finale delle somme sottratte. La qualità di pubblico ufficiale e la connessione della disponibilità dei fondi pubblici alle funzioni esercitate dall'agente integrano gli elementi costitutivi del reato, non rilevando eventuali scopi "umanitari" o comunque diversi da quelli istituzionali perseguiti con l'appropriazione indebita. Il pubblico ufficiale non può invocare l'adempimento di un dovere d'ufficio per giustificare la firma apposta su atti di disposizione finanziaria, essendo tenuto a manifestare forme di diniego dell'adempimento qualora si renda conto della irregolarità delle operazioni. La valutazione della responsabilità penale in presenza di una causa estintiva del reato, come la prescrizione, deve essere compiuta dal giudice di merito in modo rigoroso, dovendosi accertare l'evidenza, sulla base degli atti, dell'insussistenza del fatto, della sua rilevanza penale o della mancata commissione da parte dell'imputato, senza possibilità di riesame in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 01/10/2010 dalla Corte di Appello di Roma;

esaminati gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere dott. Paoloni Giacomo;

udito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G. dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore della parte civile C.O.N.I., avv. (OMISSIS), che si e'…

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